ERETICALIA

Disilludetevi, amici dei templari: su questo blog di materiali eretici non troverete nulla degli ultrainflazionati cavalieri della croce, né di negromanti alla Cagliostro. Qui si parla di idee, l'eresia ha a che fare con il nostro tempo. Se dobbiamo richiamarci a delle suggestioni, forse il primo Matrix è molto più vicino allo spirito di questo blog. Se vi scoverete una certa simpatia per i Buoni Uomini (volgarmente detti Catari) che Innocenzo III fece sterminare nella Linguadoca, è perché di loro ci interessa un'analogia: la convinzione che anche noi viviamo nella menzogna. Rispetto a loro, però, siamo convinti che non è tanto un Demiurgo a farci vivere in essa, quanto piuttosto i media e la cultura con la quale ci hanno colonizzato l'anima.
E' l'approccio a rimanere eretico. Gnostico, oseremmo dire. Per dirla con Hans Jonas, che di gnosi se ne intendeva, ci muoviamo in oscillazione tra la concezione di un universo "indifferente" ai valori umani e la sensazione che il farne parte ci faccia partecipi di una responsabilità più grande. Olistica.
Insomma, non venite qui per cercare certezze. Qui si naviga tra le possibilità, nelle incerte acque di un'epoca che ci azzardiamo a chiamare postmoderna.

giovedì 26 agosto 2010

L'ERETICO E IL SISTEMA


L’eretico, ci spiega lo storico Marco Meschini, deriva da hercisco, cioè divido, separo. Chiaro quindi che qualsiasi gruppo costituito si sia mosso contro i singoli o i gruppi minori che al suo interno, ne abbia minato la coesione. Lo stesso vale per quei singoli o piccoli gruppi che dall’esterno sono percepiti come agenti di confusione o scissione. Per citare ancora Meschini, “quando un credo diviene religione di stato – diventa cioè parte strutturale di un sistema umano – prima o poi parteciperà al ruolo di giustiziere iscritto in ogni sistema”. Papa Innocenzo III non esita a usare il verbo exterminare per avviare la sua crociata contro gli eretici, nel 1209. E non è una crociata contro dei mussulmani: oggetto dello sterminio sono gli albigesi, radicati all’interno di regni prevalentemente cristiani.

Se il timore di divisione può scatenare la reazione di qualsiasi gruppo costituito, è quindi legittimo chiedersi se gli eretici stessi, una volta diventati “sistema”, non possano trasformarsi in persecutori. Contrariamente a quanto si crede, anche i pagani perseguitarono gli eretici, poiché la loro coesione si radicava all’interno dell’Impero. Per altri versi, Federico II, in continuo contrasto col Papa, fu un efferato assassino di eretici, nei quali vedeva una minaccia alla sua regalità.

È probabile che anche un sistema “laico” e pluralista abbia i suoi eretici. Forse esso non arriva ad ucciderli (almeno non sistematicamente e alla luce del sole), ma questo non significa che gli renda la vita facile. Come diceva Solgenitsin, nella Russia ormai libera dal comunismo che l’aveva rinchiuso nel gulag per anni, in Occidente non servono le prigioni per zittire i dissidenti: è sufficiente togliergli il microfono.

Claudio Ughetto

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